Quando si inizia a praticare la fotografia seriamente, si cominciano a sentire, parlando con altri fotografi o leggendo libri sull’argomento, termini tecnici, che all’inizio possono sembrare un pò complessi.
Uno di questi è la “lunghezza focale” espressa solitamente in millimetri (mm).
Tale termine seppur sia strettamente correlato allo zoom o ingrandimento dell’immagine, è molto importante per tantissimi altri fattori.
In questo tutorial, cercherò di spiegare, questo concetto fondamentale.
Cos’è la lunghezza focale
Se consideriamo l’obiettivo fotografico come una semplice lente, e supposto che il soggetto osservato sia molto distante da noi,
la lunghezza focale è la distanza, espressa in millimetri, tra la lente dell’obiettivo e il piano focale
E’ necessario fare già due considerazioni importanti:
- l’obiettivo, solitamente, è composto da più lenti. Dunque tale distanza si misura, per approssimazione, non da una singola lente ma dal centro ottico dell’obiettivo che, in genere, si trova in prossimità del suo centro.
- Il piano focale (il piano dove i raggi convergono a fuoco) è nello stesso punto dove si trova il sensore o la pellicola, ossia dove si registra l’immagine.
Dunque, in sostanza,
In fotografia, la lunghezza focale è la distanza, espressa in millimetri, tra il centro ottico dell’obiettivo e il sensore (nella fotocamera digitale) o il piano pellicola (nel caso di fotocamera analogica)
Alla lunghezza focale sono legate 4 regole importanti che è bene conoscere per avere una migliore gestione dello scatto e per l’acquisto del giusto obiettivo fotografico:
Ø REGOLA 1
A parità di dimensione del sensore, maggiore è la lunghezza focale, (ossi la distanza della lente dal sensore) maggiore sarà l’ingrandimento (o rapporto di produzione) dell’immagine.
Ma perché aumentando la lunghezza focale l’immagine ci appare più grande?
Dando una spiegazione geometrica, l’aumento della lunghezza focale determina, in realtà, una riduzione dell’ angolo di campo, ossia della porzione di spazio inquadrata dall’obiettivo. Questa riduzione del frame dell’immagine ce la fa apparire più grande.
Dunque obiettivi con focali corte hanno una copertura maggiore di obiettivi con focali più lunghe.
Obiettivi di focale corta vengono impiegati per fotografare oggetti vicini oppure per abbracciare un’ampia porzione di spazio; mentre obiettivi più lunghi vengono utilizzati per avvicinare soggetti distanti oppure per isolare un soggetto dal contesto.
Dati questi presupposti, si possono finalmente capire le categorie di obiettivi, riferite alla pellicola o al full-frame:
- Obiettivi sotto i 50 mm sono detti grandangolari, perché coprono una larga porzione di spazio. Si usano soprattutto per paesaggi e se sid eve fotografare in spazi stretti, come le abitazioni
- Obiettivo 50 mm è detto normale, perché è quello che più si avvicina alla visione prospettica dell’occhio umano. Ottimo un po’ per tutto per la fotografia di strada e ritratti, senza creare prospettive estreme ed eccessive distorsioni.
- Obiettivi superiori a 50 mm sono detti teleobiettivi (o super teleobiettivi quando la lunghezza supera i 200mm), perché hanno un angolo di campo molto piccolo e permettono di raggiungere soggetti a lunga distanza. Perfetti per la ritrattistica, la fotografia dei particolari e dei dettagli, natura e animali e sport.
Ø REGOLA 2
A parità di distanza e di lunghezza focale, al diminuire della dimensione del sensore normale (24*36) l’angolo di campo diminuisce (in altre parole è come se la lunghezza focale aumentasse),
P.s. mentre supporti più grandi del 24*36 causano un allargamento dell’angolo di campo (come se la focale divenisse più corta).
Dunque in pratica questo che vuol dire?
Stando a quanto detto prima, è chiaro che se non si usa un sensore full-frame, ma uno più piccolo come l’APS-C (vedi l’immagine in alto a destra), l’obiettivo inquadrerà una porzione del soggetto più piccola. In altre parole è come se la lunghezza focale fosse più estesa. Nell’esempio in figura ,il 50 mm si comporta come se fosse un 75-80 mm.
Quindi in sintesi, quando si scatta un fotocamere che montano sensori APS-C, bisogna sempre fare due conticini per capire, a quale lunghezza focale si sta fotografando.
Fattore di moltiplicazione o fattore Crop
Come si può facilmente intuire, più piccolo il sensore e maggiore sarà l’effetto di “allungamento apparente della lunghezza focale.
Per determinare di quanto ammonta questo allungamento occorre moltiplicare la lunghezza focale dell’obiettivo per un numero, definito fattore di moltiplicazione (o crop) che varia in base alla grandezza del sensore utilizzato.
(Il fattore crop (N)x si ottiene dividendo la diagonale del fotogramma 24*36 per la diagonale del sensore in uso [43,3/d])
Tanto per dare un minimo di concretezza al discorso, vediamo le dimensioni dei principali sensori in commercio e i loro fattori di moltiplicazione:
Tutte le compatte hanno dei fattori di moltiplicazione “importanti: da 4 a 7.
Solo poche reflex (es. Canon 5D, 6D, Nikon D800, D810, ecc.) hanno un sensore full frame: tutte le altre reflex hanno sensori più piccoli, genericamente definiti APS size. Queste dimensioni non sono standardizzate (a volte nemmeno pubblicate), ma si piazzano intorno ad in fattore di moltiplicazione che sta fra 1,5 (Nikon), 1,6 (Canon) e 2 Olympus e Panasonic con sistema 4/3
Per esempio, se utilizzassi un obiettivo 50mm su una reflex Nikon DX (cioè crop), questo sarebbe in realtà un 75mm (ho moltiplicato per 1.5) e quindi sarebbe già un teleobiettivo. Se volessi simulare l’obiettivo normale, che è anche il più classico e storico usato nella street-photography, allora dovrei usare un 33mm che mi porterebbe a circa 49mm. Poiché però non esiste, il più vicino è il 35mm.
Conseguenze dell’effetto di moltiplicazione della focale
Da questo effetto di moltiplicazione della focale discendono benefici e problemi, com’è facile intuire.
Infatti nei teleobiettivi il fattore crop è considerato un vantaggio, poiché ti avvicini all’azione: un 200mm, infatti, montato su una fotocamera Canon ha una lunghezza focale effettiva di 320mm (200 x 1,6) che può essere di aiuto in caso di fotografie sportive e naturalistiche.
Viceversa, con il grandangolo il fattore di crop è considerato uno svantaggio, in quanto trasforma la lunghezza focale di un 17mm, per esempio, in quella effettiva di un 28mm (17 x 1,6), riducendo di molto l’angolo di campo. Un obiettivo del genere è molto limitativo per i paesaggi!
E’ vero, esistono ottiche molto corte per l’APS-C, tipo il Canon 10-22 o il Sigma 10-20 ma costano e comunque una full frame offre anche altri vantaggi, tipo la qualità d’immagine, non solo quello che i grandangolari restano tali!
Per conoscere le altre 2 regole fondamentali della lunghezza focale vai alla seconda parte del tutorial cliccando qui!
Per oggi è tutto 🙂 A presto!
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